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La respirazione: il diaframma

Il diaframma è un muscolo molto importante, è infatti il muscolo della respirazione per eccellenza.
Di questo muscolo non ne parla quasi nessuno, eppure un suo blocco può essere la causa di molte problematiche.

La respirazione con il diaframma

Se si prova ad effettuare una respirazione diaframmatica profonda tenendo una mano sull’addome, molte persone potrebbero accorgersi che durante l’inspirazione, la pancia non si gonfia e ciò significa che si è in presenza di una respirazione alterata.
Per ovviare a tale problema l’organismo ricorre alla così detta respirazione accessoria, ossia quella toracica.

Spesso si commette l’errore di considerare questo tipo di respirazione come quella giusta, in realtà invece dovrebbe entrare in funzione solo quando la richiesta di ossigeno da parte dell’organismo, supera una certa soglia , ossia quando si sta compiendo uno sforzo.

In condizioni normali, l’inspirazione dovrebbe essere eseguita dal diaframma, una lamina muscolo-tendinea che separa la cavità toracica dalla cavità addominale, mentre l’espirazione risulta per lo più un atto passivo, a meno che non sia forzata, ed in questo caso è il muscolo trasverso dell’addome ad intervenire.

Perché non si riesce a respirare correttamente?

Spesso le cause di una scorretta respirazione sono molteplici, lo stress, le ansie, la vita frenetica etc.
Una respirazione prevalentemente toracica, comporta un blocco inspiratorio, per cui il diaframma rimane bloccato in basso. Così facendo tutto il lavoro che esso dovrebbe svolgere grava sui muscoli accessori.
Tutto ciò determina sia una retrazione del diaframma dovuta allo scarso utilizzo, sia una retrazione dei muscoli inspiratori accessori dovuta in questo caso ad un esagerato ed inadeguato utilizzo.

Dal momento che la maggior parte dei muscoli che partecipano alla respirazione, hanno inserzioni nella regione cervicale, non è raro che si manifestino dolori diffusi a livello cervicale, a causa di un super lavoro protratto nel tempo di muscoli che in realtà dovrebbero intervenire solo in caso di sforzi fisici.

Struttura del diaframma

Il diaframma presenta due cupole, una a destra e una a sinistra.
La cupola destra è in rapporto con il fegato, mentre la sinistra con stomaco e milza. È composto da una parte muscolare e da una parte tendinea, e può essere ripartito in base alle zone di inserzione a livello sternale, costale e lombare.

È importante ricordare che a livello lombare, si inseriscono due muscoli di fondamentale rilievo, il muscolo psoas e il muscolo quadrato dei lombi. Risulta quindi evidente che a causa della strettissima connessione tra questi muscoli e il diaframma, una sua retrazione, rischia di determinare una iperlordosi lombare.

Attraverso un insieme di legamenti, il diaframma è in rapporto anche con il cuore e con il colon, oltre a presentare orifizi attraverso i quali passano l’aorta, l’esofago e la vena cava inferiore.

Un diaframma retratto può essere l’origine di numerose alterazioni:
• Difficoltà respiratorie
• Malfunzionamento dell’apparato digerente
• Disfunzioni nella fonazione
• Problematiche ginecologiche dovute alla connessione tra diaframma e perineo
• Difficoltà circolatorie, in quanto svolge un a importante funzione di pompa per il ritorno venoso
• Dolori lombari
• Alterazioni posturali
Sbloccare il diaframma può quindi ridonare benessere sia dal punto di vista muscolare che viscerale ed emotivo.