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Benessere

Proteggere le articolazioni e prevenire scompensi posturali e sovraccarichi

Durante un esercizio fisico, i carichi vengono equamente distribuiti su entrambi gli arti inferiori, attraverso il bacino e lungo la colonna vertebrale, solo se ci si trova in uno stato di equilibrio corporeo.
Nel caso di una postura non scompensata, le articolazioni subiscono in modo uniforme lo stress provocato dal carico e le sollecitazioni a livello muscolare e tendineo risultano simmetriche.
Se però, per un qualsiasi motivo, si dovesse verificare un’alterazione dell’equilibrio corporeo durante l’esecuzione di un esercizio con carichi, gli stessi non verrebbero equamente distribuiti, gli emibacini subirebbero sollecitazioni non bilanciate e la colonna sarebbe compromessa in quelle zone che vanno a compensare tale squilibrio.
Questa situazione è ovviamente causa di tensioni muscolari, dolori articolari, artrosi precoci e tanti altri problemi che compromettono i miglioramenti della forma fisica e del benessere, o peggio ancora, della performance sportiva.
Se ad esempio si chiede ad un soggetto in normopostura di eseguire uno squat, noteremo che il peso viene equamente bilanciato su entrambi gli arti inferiori, per cui vi sarà una distribuzione omogenea dei carichi sia sulla gamba destra che su quella sinistra.
Dunque se il soggetto effettua un’esecuzione corretta dell’esercizio richiesto, otterrà ottimi risultati senza correre alcun rischio.
Se però lo stesso esercizio viene proposto ad un soggetto con problematiche in grado di alterare la sua postura anche in termini minimi, il fatto che continui ad eseguirlo, a lungo andare provocherebbe il sopraggiungere di varie complicazioni.
Se ad esempio tale soggetto presentasse una rotazione di un emibacino , ciò provocherebbe un accorciamento di un arto inferiore, con allungamento contro-laterale ossia dell’altro arto.
Ovviamente questo tipo di problema non coinvolge solo il bacino, ma anche l’anca, il ginocchio e la caviglia, insomma produce tutta una serie di modificazioni posturali e quindi biomeccaniche.
Abbiamo visto come una semplice rotazione del bacino comporti una dismetria degli arti inferiori, responsabile dell’eccessivo sovraccarico sul lato della gamba corta, che per compensare sarà costretta a sostenere il maggior carico, è ovvio quindi che su tale lato si producano delle sollecitazioni maggiori rispetto alla contro laterale.
Il Personal Trainer può avvalersi di alcune metodiche per condurre una valutazione del soggetto al fine di rintracciare le eventuali problematiche da tenere in considerazione nella elaborazione di un programma di allenamento.
La valutazione iniziale del cliente è fondamentale in quanto, uno scompenso posturale aggravato da carichi aggiuntivi potrebbe modificare negativamente l’intera meccanica del corpo.
Quando si ha a che fare con un soggetto che presenta delle dismetrie, è consigliabile proporre esercizi monolaterali, dove gli arti lavorano in modo alternato, così da distribuire il carico equamente sia a destra che a sinistra, questo almeno fino a quando non si sia ristabilito un buon equilibrio posturale.
Certo, il Personal Trainer non potrà risolvere il problema, ma sicuramente potrà trovare una metodologia di lavoro che non sia nociva per il cliente.
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